Partendo dalla stupenda costa dell'Ogliastra, più precisamente dal molo di Arbatax, si è ancora ignari delle meraviglie a cui si va incontro. La linea turistica a scartamento ridotto Arbatax-Mandas (l’unica al mondo ad avere una distanza tra le rotaie minore rispetto allo scartamento ordinario) è la più lunga d’Italia: 159 chilometri percorribili tutti i giorni, da giugno a settembre (durante il resto dell’anno si viaggia su prenotazione).
Si lascia la pianura ogliastrina la mattina presto, alle otto, e, dopo aver attraversato la cittadina di Tortolì, si comincia subito a salire verso la seconda tappa, Elini. Arrancando ancora verso Lanusei e Arzana, il mare appare sempre più lontano: sotto gli occhi dei turisti si apre come un miraggio il tracciato irregolare della costa. Dalla stazione di Villagrande in poi il paesaggio d’alta collina è dominato dall’incontro con il Lago Alto del Flumendosa; successivamente si attraversa l’altopiano di Taquisara, una distesa su cui cresce selvaggia la macchia mediterranea caratteristica dei 600-700 metri d’altitudine, inframezzata qua e là da enormi lecci secolari. Da Ussassai a Seui si raggiungono gli 800 metri di altezza e il paesaggio diventa un proliferare di boschi verdissimi che sorgono sulle ultime propaggini del Gennargentu.
Da qui in poi si entra nella Barbagia di Seulo, annunciata dall’altopiano di Sadali, una delle fermate più richieste per la bellezza del territorio e l’ottima cucina. Proseguendo verso Esterzili e Betilli si attraversa uno dei territori più selvaggi e suggestivi di tutta la Sardegna, un alternarsi di fitta vegetazione, di alti torrioni calcarei denominati “tacchi” e di gole solcate dagli affluenti del Flumendosa. Poi tutto a un tratto la natura circostante cambia e ci si trova a fiancheggiare da una posizione sopraelevata il lago del Flumendosa, che il trenino ad un certo punto attraversa passando su un lungo ponte panoramico.
E lì, dopo aver costeggiato il lago, si entra nell’ultimo tratto di territorio della linea Arbatax-Mandas, il Sarcidano, che comincia con la fermata a Villanovatulo. Qui la collina alterna zone di macchia mediterranea a prati naturali in cui pascolano liberamente greggi di pecore. L’ultima tappa situata al centro della Sardegna è Mandas, un paesino agricolo e pastorale posto su un’altura che fa da punto d’incontro della Trexenta, del Sarcidano e della Marmilla.
Chi avrà il coraggio di affrontare questo viaggio indimenticabile, riceverà dalle Ferrovie della Sardegna il certificato di “Viaggiatore no limits” come prova che non si tratta di un percorso qualunque ma di una scoperta di nuove frontiere.