Un clima particolarmente favorevole ha permesso lo sviluppo delle coltivazioni: la campagna circostante è ricca di agrumeti, di uliveti e di splendidi mandorli. Ma il motivo di vanto per questo comune è costituito dal litorale: spiagge bianchissime fronteggiano un mare dalle tonalità turchesi e smeraldo, solo recentemente scoperto dai turisti e per questo in gran parte ancora inesplorato. La località di Cea, un’insenatura delimitata da due faraglioni di porfido rosso, inaugura 9 chilometri di un arenile mai uguale, tanto che la spiaggia principale, denominata Torre di Barì, risulta formata da una minuscola graniglia di colore ocra. Promontori di rocche basaltiche (Punta Niedda) si alternano a fresche macchie di pini, una fitta boscaglia mediterranea si interseca con viali di eucalipto, mentre le zone umide di “Bau Eni” e di “Tramalitzia” offrono una vera esplosione di flora e di fauna.
A testimonianza di antichi insediamenti si trovano i resti di ben quattordici nuraghi. Tra i più conservati citiamo: i nuraghi di “Iba Manna”, “Niedda Puliga” e “Moru” sull’altopiano di Su Teccu; il nuraghe “Mindeddu”, situato vicino alla Torre di Barisardo. Particolarmente suggestive le tombe dei giganti di “Canali”, “Ulì” e “Pitzu”. Nella Giara di Teccu sono visitabili inoltre dei menhir risalenti addirittura ad epoca prenuragica.
La tradizione locale è garantita dall’artigianato, in questo comune particolarmente specializzato nella lavorazione di filigrane per gioielli e nella confezione di coperte, tende, cuscini in lino con la tecnica “a pibiones” (a grani).
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